Mentre vago per terre lontane, ho lasciato al mio ghost writer il compito di postare questa lirica di Li Po, che spero apprezzerete.
Gemere nella notte scura.
Il corvo nero che sta sulle mura di Huang Yun,
gracchiando torna rapido al suo ramo.
La donna nella piana di Chin tesse sul telaio un broccato,
il filo turchese è come fumo che lascia un segno alla finestra.
Stanca posa la spola e pensa all’amore lontano,
da sola passerà la notte nella camera solitaria,
mentre le lacrime scendono come pioggia.
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giovedì 26 marzo 2009
domenica 15 marzo 2009
Partenza

Canto della neve bianca.
Il vento del nord avvolge la terra e falcia l’erba bianca
mentre qui, dal cielo tartaro scendono fiocchi di neve.
Questa notte, sento d’improvviso la brezza di primavera;
tra i tanti e tanti rami di mille peri in fiore.
Entra la neve dalle tendine di perla, bagna schermi di seta;
le pellicce di volpe e le trapunte di broccato non danno più calore.
Il deserto non si cura delle distese di ghiaccio,
ma le nubi pesanti tremano per tutto quel gelo!
Qui, sullo spalto, cade qua e là neve di primavera;
il vento sferza una bandiera rossa, immobile, gelata.
Ci siamo detti addio, lì, sulla porta est della Torre della Ruota,
mentre la neve copriva la pista del Cielo.
Dietro la curva, intorno al monte , non ti ho visto più;
sulla neve, solo le tracce dei cavalli.
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Zen Shen
mercoledì 11 marzo 2009
Chén

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martedì 3 marzo 2009
Dài fu

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lunedì 2 marzo 2009
Il Tao della crisi
Nel momento in cui mi introdussi per la prima volta nel difficile mondo del lavoro, ebbi la fortuna di incontrare un maestro (a proposito del mio post dell'altro giorno), sotto la cui ala protettiva fui messo, al fine di imparare i primi rudimenti di vita lavorativa. Quelle cose che non si imparano a scuola, bla, bla, bla. Era costui un anziano alpino, che era tornato dalla Russia a piedi, lasciandovi per la strada mezza gamba (mai avrei pensato che vent'anni dopo avrei preso la stessa direzione, un po' più comodamente, lasciandoci anche un pezzettino di cuore) a cui l'età e la durezza della vita avevano conferito la saggezza del Lao. Non parlava molto e cercò con affetto e con l'esempio di insegnarmi le sottigliezze dell'ambiente in cui ero precipitato. Il Tao era profondamente radicato in lui, anche se coscientemente non lo sapeva. La prima lezione che mi impartì, fu sul fatto che fosse meglio utilizzare le mezze maniche (si usavano veramente!) per evitare che la carta carbone sporcasse la giacca (obbligatoria). Non gli diedi retta e subito lordai di blu una bellissima giacca nickerboker che la mia mamma mi aveva preparato orgogliosamente per il primo giorno di lavoro. Non disse nulla, ma mi guardò da sopra gli occhiali, come solo i grandi maestri taoisti sanno fare, senza dire -Glielo avevo detto - (ci si dava scrupolosamente del lei) ma con quel mezzo sorriso, proprio di chi è illuminato dalla serenità del saggio. Così quando, dopo pochi giorni, mi vide un po' frastornato dalla massa delle grane che ogni mattina ci si trovava sulle scrivanie, il Ragioniere mi diede la prima grande lezione filosofica. Mi spiegò che il metodo più efficace, consiste nell'esaminare al più presto e con cura, tutti i problemi a vol d'uccello. La maggior parte sono dei non problemi e si risolvono con facilità e lo si deve fare immediatamente. Rimangono poi un certo numero di grane, che sebbene ci si sforzi di pensare ad una soluzione, rimangono refrattarie ad ogni trattamento. Si raccolgano dunque queste rogne in una cartellina denominata " Da definire" e la si riponga sotto il mucchio di documenti. (Allora si usava la carta, ma adesso il discorso vale allo stesso modo per il PC, documenti e cartelle da rinominare!). Dopo una settimana la si riprenda, e si noterà che molti di quei problemi irresolubili si sono risolti da soli. Si ripongano le rimanenti nella stessa cartella per riprenderla in mano la settimana dopo, proseguendo così ad infinitum. Cosa c'è di più Tao di questo modus non agendi! La signora Iris, l'anziana (così mi pareva allora) segretaria, che faceva da chioccia ai neoassunti, non era affatto d'accordo, ma non c'era nessuno meno taoista di lei. Purtroppo, non sono mai riuscito a mantenere questo tipo di approccio, essendo stato sempre troppo "occidentale" e quando se andò, il Ragioniere, mantenne verso di me il sorriso della consapevolezza. Oggi che infuria il problema dei problemi, che il mondo è percorso da brividi di paura, che ogni giorno si titola con nuove e sempre peggiori notizie, che ogni grande resposabile del mondo fa partire una nuova ricetta per risolvere la crisi economica e chi non ha il potere di farlo, suggerisce la sua, frustrato ed impotente, mi chiedo se la soluzione delle cartelline potrebbe essere praticata. Come suggerisce anche Ceronetti, nella sua follia di pessimista storico, potrebbe il Wu Wei (il non agire del Taotismo) avere un effetto risolutivo o anche soltanto positivo se portato a sistema di gioverno? E' una sfida cerebrale, ma una cosa è certa, sicuramente sarebbe più efficace che agire in modo sbagliato, dannoso, con conseguenze magari ancora peggiori e imprevedibili. Si potrebbe tentare una via di mezzo, dichiarare di fare un sacco di cose e azioni per convincere della propria efficienza l'opinione pubblica votante, aumentando il consenso, utile comunque a dare fiducia, e contemporaneamente nei fatti utilizzare il Wu Wei in attesa che passi la nottata. Ma non è che abbiamo un governo Tao?
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