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lunedì 1 febbraio 2010

Wǒ, Nǐ, Nín.


Non c'è niente da fare , l'uomo, l'individuo, nasce prevaricatore e vuole comandare. Ci sono voluti millenni per arrivare e far accettare alla gente di buon senso la più imperfetta forma di governo, la democrazia. Quella dove alla fine la gente sta meglio, ma anche lì qualcuno ha sempre tanta nostalgia dell'uomo solo al comando;l'uomo solo poi non aspetta altro. E questa è una caratteristica comune sotto tutti i cieli della terra come dimostra l'esame dei pronomi personali cinesi. Partiamo dalla prima persona singolare, IO.L'ideogramma 我 - Wǒ, è formato come al solito da due parti, a sinistra la stilizzazione della mano (Shou) che tiene a destra una alabarda (Ge), infatti, secondo la tradizione quando un uomo tiene in mano una lancia e la brandisce, afferma il suo io, il suo potere e aggiungerei il suo desiderio di prevaricazione, la necessità di imporsi con la forza alle idee degli altri. Nella sua forma piu' antica il carattere raffigurava due lance incrociate, a rappresentare la lotta per affermare la propria volontà, tanto per cambiare. Ma se passiamo al secondo carattere, la seconda persona singolare TU, (你 - Nǐ) mi pare che l'atteggiamento filosofico taotista cinese riprenda il sopravvento , infatti accanto al segno stilizzato dell'Uomo (a sinistra) troviamo il carattere del bilancere, quell'attrezzo che i contadini cinesi portano sulle spalle con appesi due cesti o due secchi per trasportare i liquidi, che infatti sono simboleggiati dai due trattini a lato del perno centrale. Tu, ovvero la persona nostro pari che sta di fronte a noi, non è altro che un uomo in grado di trasportare il nostro stesso peso, un essere uguale a noi, di pari diglità. E guardate invece il terzo carattere 您 - Nín, quello che si usa come segno di cortesia per rivolgersi a chi ci sta di fronte, un po' come il nostro "LEI". Usa lo stesso carattere del Tu, ma sotto è disegnato l'ideogramma che significa Cuore (molto riconoscibile dalla forma del triangolo coronato da tre grossi vasi sanguigni che ne escono fuori) per significare affetto e deferenza e che viene utilizzato in tutte le parole in cui ha parte importante il sentimento. Delizioso, vero? Con questo tocco gentile, mi ritiro quindi, accompagnando il gesto con un breve inchino in linea con il post, suggeritomi per la verità dal mio maestro Ferox.

3 commenti:

  1. a dir la verità sono deliziose tutte le tue spiegazioni...

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  2. grazie cara, molto merito va all'amico Ferox, l'unico italiano che conosco che abbia studiato il cinese (e lo parla molto bene) su testi in russo!

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  3. micidiale! questi sono i veri VIP, le persone davvero importanti.

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