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sabato 18 luglio 2009

In montagna un giorno d’estate

Certo qui l’atmosfera è decisamente diversa, anche se per tutta la notte il vento teso dell’Assietta ha spazzato con forza la valle portando con sé nubi e umidità. Non è certo il feroce vento gelido dell’inverno che faceva dire al Cardinal Pacca “Se vuoi conoscer l’inferno vieni alle Fenestrelle d’inverno”, pure le folate che sibilano sotto il tetto fanno temere ogni genere di disastri, poi, la mattina, trovi al più qualche vaso rovesciato ed il cielo terso con qualche bianca nuvola alta che ti riconcilia con il mondo. Così i rudi camminatori prendono la strada delle vette, mentre i pigri, che vogliono approcciare la natura con più calma, si stendono sui prati con gli amici ritrovati, con cui è bello dialogare su come è passato l’inverno. Deve essere un po’ la stessa serena malinconia di Li Po in questa lirica forse meditata tra i monti dopo un caldissimo luglio a Chang An.

Agito lievemente un bianco ventaglio di piuma,
Seduto colla camicia aperta in un verde bosco.
Mi tolgo il berretto e l’appendo ad una pietra che sporge;
Il vento dei pini piove aghi sulla mia testa nuda.

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