Capitolo 2
…messere Matteo Polo e suo fratello venuti da Vinegia nella città
di Costantinopoli con mercatantia, per guadagnare, partironsi in nave e andarono
in Soldania….
Ce li immaginiamo certo, i due mercanti che partono da Piazza San Marco e vanno a Costantinopoli che era un po' lo snodo dei traffici con l'Oriente(evorrei sottolineare quel "per guadagnare"; il mercante si diverte solocosì,solo dopo si può fermare un attimo a considerare, a pensare). Era il1260 e lacittà era appena tornata in mano ai Bizantini. Santa Sofia avevasubito danni,ma non irreparabili e tutta la città era in fermentoricostruttivo dopo idisastri prodotti dalla IV crociata (cheincidentalmente ricordo, saccheggiòl'impero Bizantino fregandosene diSaraceni e Terrasante varie). Paragonando ilcentro, con la Istambul dioggi, si può dire che mancavano solo i minareti e giàsi vedeva Galata e latorre allora diroccata dal saccheggio crociato ed in pienaricostruzione. Lemura semidistrutte dall'assedio, forse non differivano moltodal loroaspetto odierno. Era terra Genovese, ma quello che la accomunava allacittàdi oggi era proprio la sua posizione chiave, un crocevia di commerci, dimercati, di scambi e occasioni. Quando passeggiavo nei bazar di Istambul,certoil profumo forte ed aggressivo delle spezie, i colori dei tappetidistesidavanti alla mille botteghe, le grida dai venditori che cercano diinvitarti afare un buon affare erano le stesse che avevano sentito i Poloquasi otto secoliprima. Gli stessi sguardi, lo stesso interrogarsi sequello sarebbe statol'affare della vita, la stessa voglia di fermarsi,contrattare, scambiarezecchini con bisanti, tetradramme e piastre o lire odollari contro merci. ACostantinopoli, a Istambul, comincia la voglia di"mercatantia" che in fondo miha accompagnato, anche se praticata per conto terzi, per tutta la vita.
Vi segnalo che in concomitanza con questa serie di post del viaggio di Marco, nel bellissimo blog di cucina di Acquaviva che vi invito a seguire, comincerà l'esposizione di una serie di ricette che trovereste oggi in quei luoghi e che forse avrebbero gli stessi sapori che ha provato il nostro eroe.
Quella di oggi riguarda un classico di Istambul: l'involtino di riso in foglie di vite.
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Mi fai venire la tentazione di seguire il tour passo passo a suon di ricette!
RispondiEliminaVenezia ed Istambul mi sono familiari e certamente è facile riconoscervi (specie in certe zone) un passato ancora fiorente. Ora aspetto con impazienza anche la cronaca delle prossime tappe...
(PS: e la traccia blu cosa è, un altro viaggio?)
Dai , bellissima l'idea delle ricette ad ogni tappa. Sarebbe bello procedere di pari passo.
RispondiEliminaLa traccia blu è il primo viaggio del padre e dello zio.
Senti... per Istambul ti proporrei il link ad una ricetta che ho già postato (quando però il mio blogghino non era ancora "pubblico" e che di conseguenza potremmo considerare inedita... visto che nessuno se l'è filata!). Tra l'altro anche l'argomento di cui parlavo si presta abbastanza bene al tuo tema: http://acquavivascorre.blogspot.com/2009/08/la-globalizzazione-allottomana.html
RispondiEliminaSe poi mi anticipi (anche via mail, volendo) la data e la meta della prossima tappa vedo di organizzarmi, compatibilmente con il tempo tiranno...